8.11.12

Di questa città non esistono succursali


Sì, sìssì, che palle, ti ho capito.
Lucca per te è un posto magico.
“Magico”, poi.
Che aggettivo abusato.

Lo sai che abusare di un aggettivo significa stuprarlo, rovinarlo, farlo soffrire, renderlo meno prezioso?
Tu, poi, tu che lo accompagni a parole slavate, a concetti banali, riesci a inzaccherarlo con il fango della ripetizione.
Te lo dico? Te lo dico. Fai puzzare una parola così importante di umidità, di umidità putrida.

Magico. Lucca è un posto magico, dici.
Stai sbagliando alla grande, carino.
I posti sono neutri. Sono belli sono brutti, sono assolati o pieni di pioggia, caldi o umidi, o magari caldi E umidi.
Ma non hanno poteri particolari. Quelli, ce li hanno le persone.
No, non parlo di “quei” poteri, nerd di merda. Non parlo di Wolverine, Lanterna Verde o Mario Monti. Parlo di poteri molto meno evidenti, più discreti. Più normali, se capisci quel che intendo.

Non sono quelle pietre bianche, quelle strade umide ad agire sul tuo cervello, sui tuoi nervi, sul tuo stomaco. A farti restare a bocca aperta, a farti ridere, a farti piangere.
Le pietre erano pietre e sono pietre. E rimangono pietre.

Le persone cambiano, invece. Le parole cambiano.


Osservale, le parole. Concentrati, dai. Mettile in ordine di importanza. Come, non ci riesci?
È un handicap grave, lo sai? Gravissimo.
Massì, massì, continua ad abusare di aggettivi, spoglia le parole del loro significato, non dargli nessun ordine. Lasciale lì confuse e spaiate, male assortite.

Ingarbugliate, nebulose.
Come le tue emozioni.

Come, lascia fuori le emozioni? Guarda che è tutto collegato. Posti, parole, sapori, persone, colori e...
Massì, massì, mi arrendo. Sai che mi frega.
C'hai ragione, c'hai: Lucca è un posto magico.

Lascia, la birra te la pago io.

COONNA SONORA: Asaf Avidan - One day / Reckoning Song (Wankelmut Remix)